Racconto erotico: Zia Rosalba: porca ed incestuosa (2° parte)

Genere Incesto

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    Racconto erotico: Zia Rosalba: porca ed incestuosa (2° parte)



    Verso la fine del mese di giugno di quello stesso anno avevo iniziato a godermi le meritate vacanze scolastiche, tutto era andato bene anche se ero purtroppo stata rimandata a settembre in una materia. Mi seccava un po’ perché mi fregava parte dell’estate ma sapevo che con un minimo di applicazione non avrei avuto problemi.
    Verso i primi di luglio mia zia Rosalba mi chiamò dicendomi se volevo andare da loro per un periodo come tutte le estati scorse a fare un po’ di vacanza in campagna. Io accettai come sempre, li si stava bene, si mangiava bene, c’erano buoni posti per divertirsi e così dissi a mio fratello che la zia ci aveva invitati come sempre un po’ da lei e già che quest’anno lui aveva preso la patente potevamo andarci assieme in macchina senza bisogno di papà che ci accompagnasse. Lui rispose positivamente così un paio di giorni dopo partimmo alla volta della casa degli zii.
    I primi giorni tutto nella norma poi un martedì decisi di andare in piscina che era poco distante da li, circa 4 km. E chiesi a mio fratello di accompagnarmi, anzi di venire anche lui con me. Lui però rifiutò in quanto mi disse che aveva da fare con degli amici in paese. Vabbé, lasciai perdere e mi feci accompagnare. Arrivati davanti alla piscina scendo dall’auto e lo saluto, lui se ne va, io arrivo allo sportellino d’ingresso e mi accorgo che la piscina è stranamente chiusa per manutenzione . . . in pieno luglio? Che fortuna, stavano facendo disinfestazione in quanto avevano trovato animaletti . . . Cazzo ma che culo che ho! E adesso come torno? All’epoca i telefonini erano una chimera, cerco la cabina a gettoni, la trovo e ovviamente è fuori uso, un classico per quei tempi. Pazienza la giornata era bella e lentamente mi incamminai verso casa, lo zio era a lavorare dal mattino come sempre mentre zia era da pochi giorni in ferie e stava a casa. Arrivai e vidi solo la macchina di zia, l’uscio era chiuso a chiave, suono ma nessuno mi viene ad aprire. So però che c’è un secondo ingressuccio di servizio dietro l’aia sempre aperto . . . infatti riesco ad entrare, ma dentro casa non c’è nessuno, io salgo le scale e me ne vado in cameretta senza troppi pensieri Poi, dopo un po’, inizio ad insospettirmi di questo silenzio, eppure la macchina c’è . . . così esco dalla stanza e mi dirigo verso quella degli zii, memore di vecchi ricordi, ma è vuota; allora perlustro un po’ dappertutto e arrivo proprio nella lavanderia, i panni da stirare
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    ci sono, il ferro è ancora caldo . . . ah, forse è in solaio a stendere!
    salgo quei pochi gradini molto piano e provo ad affacciarmi lassù . . . sento delle voci molto fioche, come bisbiglianti, così mi metto in totale silenzio ad ascoltare ma inutilmente, vi era un vecchio mobile che assorbiva bene i rumori, così quatta quatta mi avvicinai stando dietro all’armadio ma, attraverso una piccola feritoia tra armadio e parete resto colpita e affondata dalla scena che mi si presenta davanti agli occhi: zia Rosalba è nuda anzi no, è in autoreggenti a rete e tacchi alti, sopra ha un corpetto ma le tettone sono totalmente al vento che ballonzolano. Lei chinata in avanti sta facendo un pompino a un uomo . . . ma chi è? La mia visuale è ristretta dalla fessura e me lo impedisce, ho il batticuore ma cerco di non farmi sentire, seguo la scena di sesso spinto, la zia succhia con amorevole passione quell’asta così ben eretta, intravedo talvolta la sua lingua soffermarsi e dare colpetti alla cappella dell’uomo ma ecco . . . ora la sua mano che lo tiene ben saldo lo sfila dalla bocca, vedo che alza la testa e guarda l’uomo ed inizia a strusciarselo sulle tettone, lo masturba e lo sfrega su di esse, ora lascia la presa, si porta le mani ai lati del seno e, avvicinandosi al pene, lo avvolge quasi completamente, muove verso l’alto e il basso i suoi grandi seni molto lentamente massaggiandoglielo, riesco a malapena ad intravedere quel pene che appare e scompare durante la morbida “spagnola”, poi la zia china la testa e prende in bocca la cappella che si intravede fuoriuscire dal taglio centrale del decolté senza mai fermare la “spagnola”. Passano pochi secondi poi l’uomo non resiste più e lascia partire un gemito di piacere, lei ritrae la bocca e parte uno schizzo di sperma violento che le imbratta una porzione del collo e delle labbra ma lei continua con le sue tettone a spagnoleggiare quel pene ormai esausto ma che ancora vedo sgorgargli rigagnoli di sperma che finiscono sui grandi seni della zia. Lei sorride, è felice di aver fatto godere quel pene ma ancora non so di chi, sono in ansia, ci risiamo, mia zia è una vera troia, ora lo posso dire perché mio zio a casa non c’è quindi quell’uomo è il suo amante, questo non mi fa piacere, anzi provo disprezzo per questo comportamento ma decido di star li finché non ho capito chi è quell’uomo nonostante i rischi che sto correndo, se venissi scoperta che succederebbe? Mi ammazzerebbero forse? Ho un po’ paura lo ammetto, ma sto li, non posso andarmene. Cerco di capire dove stiano sdraiati, non riesco bene a vedere perché la visuale è limitata, però mi pare che lui sia accomodato su una specie di vecchia poltrona e mia zia si era messa inginocchiata ai piedi della stessa e posizionata fra le sue gambe divaricate per spompinarlo. Ma la scena di sesso che avevo davanti agli occhi continuava, mi sembrava di essere in una sala cinematografica dell’epoca dove si guardavano pornofilm . . . ora lei si solleva da terra e va in braccio a lui, non vedo i busti ma solo le gambe e i genitali, scorgo le mani dell’uomo che gli palpeggiano il culo e un dito si insinua nel buchetto più intimo posteriormente, ma eccola nuovamente tornare sulle ginocchia davanti a quel cazzo ed iniziare una nuova fellatio, la mano destra lo impugna bene e la sua bocca è proprio abile, noto che usa molto scappellarlo tutto e leccarlo quindi riempirsene la bocca e succhiare . . . il pene in pochissimi secondi è di nuovo intostato, risponde bene alle sollecitazioni che la zia gli impartisce, la mia mente vaga nel mistero di quell’uomo . . . ma chi potrà essere, poi un lampo mi illumina e mi torna in mente quel pomeriggio pasquale con tutto il parentado dai loro vicini di casa . . . cazzo, adesso ho capito, è il cognato! Allora erano già amanti quando lei lo provocava quel pomeriggio . . . ma adesso lei si stacca per un attimo da quella cappella davvero ben disegnata e gli sorride, la sua mano non smette la masturbazione fatta di continui scappellamenti, ora si china e seguo la sua lingua che gli solletica le palle leccandogliele tutte a piccoli colpetti, una vera abilissima pompinara che ai miei occhi di tenera adolescente mi fa provare un senso quasi di schifo per quanto stavo autocostringendomi a vedere! Ma la scena, ora che quel pezzo di carne è tornato ai suoi più nobili fasti cioè duro, cambia, lei si sdraia su di lui a pancia in aria, purtroppo vedo solo dall’ombelico in giù, si porta con la vagina a contatto del pene duro e, afferrandolo piano con la mano destra prima lo scappella e poi se lo infila dentro. Inizia così a muoversi su di lui, vedo le sue dita con le unghie smaltatissime che accarezzano il clitoride mentre il cazzo lentamente entra ed esce dalla vagina, la mano di lei talvolta lo accarezza, gli sfiora le palle quando l’asta è tutta dentro di lei, poi ancora si sditala, le sue gambe sono divaricatissime, quel salsicciotto così ben tornito sembra essere di suo gradimento! Purtroppo non riesco a vedere se si baciano se si toccano, vedo solo la penetrazione dei corpi . . .Il gioco prosegue, lei si sfila e si gira a smorza candela su di lui, gli monta sopra, con le dita di una mano si dilata le grandi labbra, con l’altra afferra nuovamente quel durissimo pene e lo punta dritto fra le gambe, entra tutto subito fino ai testicoli,, lei si lascia andare producendo un gemito di piacere, ora la cavalcata è furiosa, lei cerca il godimento, lui non si sente per niente, vedo quel culone che si dimena su quel cazzo ben conficcato dentro la vagina che va su e giù repentinamente, ora rallenta, la zia mormora “vengo, vengooo, sì, sì vengoo”
    si ferma e si accascia su di lui ma subito si riprende e si porta una mano dietro, scivola fra le sue chiappe, afferra il pene sollevandosi da esso, si alza col busto e mormora qualcosa che non comprendo. poi vedo che, stando sempre girata di schiena, punta la cappella sul buchetto anale che tanto buchetto non è; a guardarlo bene mi fa un po’impressione perché lo trovo più dilatato rispetto alla norma . . . chissà quanti ne ha presi zietta li dietro penso, ma non mi sembra una posizione così semplice per fare sesso anale. . . infatti tenta di inserirlo ma non riesce, ci riprova piano ma niente da fare, mormora ancora qualcosa, poi spunta un tubetto di crema, se la pone sul dito e si imbianca tutto il buchetto, ora riprova ad inserirselo e finalmente riesce, ma entra solo per metà perché la posizione non è favorevole del tutto, lei comunque si muove ancora su di lui e vedo quel cazzo quasi “schiacciato” dentro le sue chiappone, lei con una mano gli carezza le palle da dietro e va su e giù lentamente col bacino, vedo l’asta che continua a fuoriuscire e rientrare dal buchetto anale, zia con la mano la tiene li, la scena è davvero degna di un film pornografico, la punta del pene, solo la punta, entra ed esce dal culo tutto imbiancato di crema. . . suggestivo . . . col senno di poi dato che all’epoca ero una ragazzina e tutto ciò mi sembrava allucinante! Passarono pochi istanti ancora prima di sentire un gemito maschile profondo, la punta del pene ora era metà dentro e metà fuori dall’ano e schizzò sperma lungo tutta l’apertura anale e su una natica di zia la quale afferrò il pene e lo masturbò fino a fargli uscire le ultime gocce di liquido.
    Zia si prese cura di quel pene e con un fazzoletto di carta lo ripulì tutto quindi fece lo stesso per il suo culo ben gocciolante dello sperma del suo amichetto, poi vidi che indossò la camicetta e lui si alzò ma restava nascosto dal mobile, io decisi che quello era il tempo di fuggire per evitare di essere beccata, così mi allontanai molto lentamente tanto loro si dovevano rivestire, scesi quella scaletta in punta di piedi col terrore di causare qualche rumore, qualche scricchiolìo di troppo ma tutto andò bene. Me ne tornai nella mia cameretta e chiusi la porta. La finestrella dava sul piazzalino della casa e mi fiondai al vetro attendendo di vedere chi fosse l’amante della zia . . . attesi invano ma inspiegabilmente non mi riuscì di vedere nessuno. Ero sempre più perplessa, ma chi poteva essere quello? E adesso dove sono andati? Dopo una mezzora mi sdraiai sul letto a pensare alla scena di sesso spintissimo a cui avevo assistito e provavo ancora i brividi per i rischi corsi. Ma ecco sentire il motore di un’auto che si avvia, mi precipito alla finestra e vedo lei, sì proprio la zia che se ne va via in auto, è sola . . . Cazzo, allora è proprio il cognato, lui è venuto a piedi perché abita a pochi passi. . . . ma guarda che zozzoni! Esco subito dalla cameretta, faccio un giro per casa per assicurarmi che non vi sia davvero nessuno . . . quindi a grandi falcate torno di sopra in solaio, adesso voglio vedere cosa ci trovo lassù! Rrifaccio la scaletta e giunta in solaio la prima cosa che sento è l’odore di sesso lasciato da quei due, nell’aria c’è ancora quell’odore un po’ di sudore, un po’ di sperma, un po’ di chiuso . . . mi da quasi la nausea; giro finalmente attorno al mobile che impediva la visuale per vedere cosa ci trovo . . . subito mi appare una poltrona-letto dai tessuti davvero molto antichi e consumati, un posacenere, dei tappetini sul pavimento e nient’altro. Su un tavolino a qualche metro scorgo una pila di riviste . . . mi avvicino e, tranne la prima, scopro essere tutte riviste porno di alcune notissime testate. Ma questa è praticamente una garconniere! Ma lo sa lo zio? Non può non sapere che in casa sua vi è un solaio adibito a giochi erotici, non può essere! Mi guardo attorno un po’ in confusione mentale e trovo un punto da cui la poltrona-letto si vede quasi per intero pur restando ben nascosti, la tentazione è grande . . . se la becco un’altra volta mi metto qui così vedo anche l’identità dell’uomo!
    Trascorsero altri giorni tranquilli, ne mancavano 5 al rientro a casa per poi partire nuovamente stavolta con amici, situazioni particolari non ne avevo più notate, fino a quel venerdì pomeriggio . . . come accadde per la volta precedente, inizialmente io non ero in casa infatti quel giorno presi l’autobus verso le 11 per andare ad un parco acquatico che vi era non molto lontano, volevo prendere ancora un po’ di tintarella prima del nuovo viaggio con gli amici ma, verso le 15 il cielo si rannuvolò, la cosa mi fece abbastanza incavolare perché fino a quel momento si stava d’incanto, anche l’arietta diventava frescolina e così dapprima mi rivestii e, atteso invano che il sole tornasse a splendere, decisi di fare ritorno a casa. Riprendo il bus, la strada si percorre in meno di venti minuti, scendo e faccio una breve camminata per giungere a destinazione. Apparentemente non v’è nessuno in casa perché non vedo auto, però il garage è chiuso . . . non so se forse zia non è andata via e ha ancora la macchina li dentro . . . allora decido di passare direttamente dall’uscio posteriore senza nemmeno suonare il campanello, infatti tutto tace e me ne vado in camera a lasciare lo zainetto. Mi viene un’idea balzana: andare in solaio a sfogliare qualche giornaletto porno, quelli che avevo trovato giorni addietro, iniziavo a farmi un po’ più adulta e le mie conoscenze sessuali erano ancora carenti . . . la curiosità di vedere quelle immagini così spinte e volgari mi attraeva, così a pié sospinto mi diressi verso la soffitta, ma appena arrivata nella lavanderia capii subito che non ero sola . . . c’era fumo di sigaretta nell’aria ma anche una cesta di panni da stirare che capeggiava sul bordo del tavolo . . . . immediatamente pensai di trovarmi davanti alla stessa situazione già vista . . . così salii la scaletta con passo felpato, anzi felpatissimo, mi tolsi anche le ciabatte che indossavo . . . non mi sbagliavo, qualcuno c’era . . . andai dritta nel punto dove la visuale era leggermente migliore rispetto alla volta precedente per vedere bene entrambi i corpi anche se ero un pochino più lontana da loro . . . la scena mi apparve esattamente così: zia, vestita con calze trasparenti nere autoreggenti con tacchi a zeppola molto alti e una camicia da notte estiva corta nera trasparente senza ne slip ne reggiseno, sembrava una pantera nera . . . era girata di schiena a cavalcioni su di lui ma senza penetrazione . . . lei stava sull’addome di lui e gli schiacciava le tette sulla faccia mentre la sua mano destra portata posteriormente gli faceva una sega . . . ma stavolta pur a bassa voce, parlavano. Il dialogo subito mi fece accapponare la pelle! . . . . “ . . . mmmh ti piacciono le tettone di zia eh? . . . anche tu hai un bel pistolone però . . . vedrai quante cose ti farà imparare la tua zietta . . . “. Dapprima mi subentrò lo sconcerto, mi son detta . . . “Ha detto ziaaaa! Ma allora quello li è . . . . no! Non è possibile!!!!! Non può essere!”. Ma ancora non lo vedevo perchè era sotto di lei . . . il cuore mi balzò in gola, mi prese un’agitazione difficile da controllare, volevo andarmene ma non ci volevo credere, volevo vedere in faccia quell’uomo, volevo la prova. Attesi qualche cambiamento di posizione, infatti lei si staccò e si portò sulle ginocchia davanti al suo pene eretto per iniziargli un pompino, l’orrore pervase la mia mente, ora lo avevo davanti, era lui, sì era proprio mio fratello Marco! Mi veniva quasi da piangere, temevo di esser scoperta perché poteva venirmi una crisi di pianto davanti a quella scena ma provai a resistere, non mi capacitavo e non mi giustificavo una cosa del genere, mio fratello che scopa con nostra zia? Inconcepibile! Ma guarda che baldracca è questa! Potrebbe essere sua madre! Volevo non credere ai miei occhi, mi sentivo male . . . ma intanto lei aveva già preso in bocca il pene di mio fratello e se lo succhiava e leccava tutto senza batter ciglio, io che non avevo nemmeno mai visto una sola volta mio fratello nudo . . . accipicchia ma che pene grosso che si ritrova! Mi davo pizzicotti sulle avambraccia per esser sicura di non sognare ma in realtà mi facevo male, mi scorticavo la pelle da sola, vedere mio fratello appena maggiorenne “violentato” da una over 40 mi turbava e per di più era nostra zia . . . La casa era vicina alla strada comunale e così il passaggio di qualche auto e motorino copriva qualche mio movimento non destando sospetti, continuavo a guardare il volto di mio fratello che teneva gi occhi socchiusi e la bocca semiaperta mostrando molto gradimento per ciò che zia gli stava facendo, vedevo lei solo di schiena, il suo culo in primo piano inginocchiata davanti a lui e la sua testa che si muoveva su e giù lungo il suo pene. Ad un tratto lei si staccò e chiese a Marco se preferiva venire così oppure avesse voluto penetrarla . . . egli rispose che stava scoppiando e infatti non riuscì nemmeno a terminare di dirlo che si mise a godere come un matto, sembrava un bambino, zia se lo riprese in bocca e glielo succhiò tutto ingoiandone lo sperma. Poi si sedette di fronte a lui che teneva gli occhi chiusi, il pene era diventato afflosciatissimo fra le sue gambe, zia gli chiedeva se gli fosse piaciuto il servizietto che gli aveva servito. Esausto Marco sorrideva ma leggevo nel suo viso un senso di imbarazzo per quello che era accaduto, si rendeva conto che quel rapporto era oltre i confini, era incestuoso! Ma la porca di zia evidentemente non paga aveva proprio deciso di andare sino in fondo, l’occasione era ghiotta avendo li quel nipotino così giovane e prestante. Così con una espressione da vera porca lo guardò e si portò le mani sui capezzoli massaggiandoli piano invitando Marco a leccarglieli, lui ora era titubante, ero anch’io li li per esplodere ed andare a difendere mio fratello da quella troia di zia che avevo scoperto tardi di avere ma la paura mi paralizzava, ero impietrita! Così, la puttana, consapevole dell’imbarazzo in cui aveva messo Marco gli si avvicinò e, teneramente gli fece una carezza sul viso dicendogli di rilassarsi e di non pensare a niente, quindi appoggiò i suoi grossi capezzoli al suo viso invitandolo nuovamente a leccarli, lui lo fece, glieli baciava e succhiava, lei gli schiacciava sul viso le tettone davvero grosse che aveva, sorrideva nel vedere il suo nipotino alle prese con quelle due orbite, ma con la mano prima cercò e poi trovò nuovamente il pene di Marco che iniziava ora a riprendersi dalla goduta precedente, vedevo la sua abile mano che lo carezzava, lo stringeva, lo massaggiava piano . . . di li a poco lei aveva nuovamente in mano il pene duro di Marco e lo ricominciò a masturbare piano mentre anche lei ora mostrava gradimento nel sentirsi succhiare i capezzoli! . . . “Adesso il mio bello e forte nipotino mostrerà a zia di essere già un vero ometto vero?” Così disse la zia e io capii subito che intenzioni avesse, la porcona voleva un giovanotto di belle speranze con l’intento di appagare tutte le sue voglie! Marco continuava a non fiatare, subiva tutto ciò che lei diceva e faceva, avevo addosso un nervoso! L’astuta porcellona ora che la sua mano lo aveva nuovamente super eccitato, smise di masturbarlo e si portò col bacino sopra di lui, e in una frazione di secondo il pene scomparve dentro la sua vagina, lei continuava a farsi leccare le tette, lui era totalmente in sua balìa, lei prese ora le sue mani e gliele portò entrambi sulle sue chiappone e adesso iniziò così una lenta danza a smorzacandela con lui che la teneva stretta per le chiappe dove lei gli aveva posato le mani, lei andava molto piano, probabilmente non voleva affrettare i tempi del godimento di Marco, forse voleva divertirsi un po’ anche lei e così quel lento saliscendi mi sembrava quasi riconducibile ad un vero e proprio corso di danza sessuale per persone ancora inesperte . . . che tristezza!Impressionante era vedere il pene di Marco, davvero un bel pene devo dire, non super ma ben dotato, che appariva e spariva continuamente fra le gambe di zia, restavano fuori solo i testicoli, ero sconvolta! Ma ora la zia tirava fuori il meglio di se . . . “Che bell’arnese che hai Marcolino mio, sì, è proprio un bell’attributo! Stai dando tanto piacere a zia sai?. . . Ti piace zia?. . . Su non essere timido con zia che ti fa questo bel regalino per la tua maggiore età!” Hai capito la troia? Con la scusa della maggiore età si scopa il nipote! Lui annuì accennando ad un sorriso senza fiatare, lei allora gli staccò le mani dai suoi glutei e gliele pose sulle tettone continuando il lento saliscendi a smorza candela, il pene di Marco era davvero ben messo quel giorno e ancora resisteva alle sollecitazioni pur modeste della zia. Ora però il gioco cambiava scenario, zia si sollevava dal suo nipotino prediletto e fece alzare anche lui . . . presi paura perché potevo esser vista . . . ma che cazzo fanno adesso? . . . lei si mise alla pecorina sul tappetino in terra e mettendo il culo in primo piano in faccia a Marco gli disse . . . “Avanti tesoro, prendi zia alla pecorina che ha tanto bisogno di sentirsi un po’ sottomessa ad un bel maschietto così!” Ma che troia!!! Mi friggevano le vene di rabbia nel vedere certe cose, l’avrei picchiata! Marco si portò dietro di lei ma era un po’ tremebondo si vedeva bene, lo aveva intimidito, il pene ora non era più così duro come prima, provò a penetrarla da dietro ma evidentemente aveva perso consistenza e non riusciva, lei subito lo soccorse . . . “Tranquillo, non innervosirti, zia ti aiuterà, a volte succede . . . “ Così glielo riprese subito in bocca e lo spompinò, io pregavo che stavolta non ci riuscisse, ma da vera abile porca glielo fece tornare durissimo, forse più di prima e nuovamente si mise alla pecorina ma stavolta fu lei a guidarlo, appena lui si avvicinò al suo culo la mano di lei uscì da sotto la sua vagina e glielo afferrò puntandoselo sulle grandi labbra ed infilandoselo bene spingendo il culo contro il bacino di Marco. Lui le scivolò dentro senza problemi, lei emise un gridolino di piacere, poi dapprima fu lei a condurre il gioco, vedevo Marco fermo mentre zia spingeva avanti e indietro il suo culo, le mani di Marco poggiavano sulle maniglie dell’amore ma era zia a muoversi e dimenarsi, sembrava piacerle molto, infatti iniziò a parlargli, . . . “Che bel pistolone hai tesoro di zia,, fammelo gustare tutto!” Poi iniziai a sentire Marco ansimare, allora zia rallentò temendo che non resistesse, lei ne voleva ancora e così ad un certo punto sentii Marco . . . “Ahi zia, così mi fai male . . . “ La porca della zia gli premeva forte un dito sullo scroto per impedirgli di godere ma lui sentiva male . . “Tranquillo, zia ti sta solo aiutando a resistere ancora un po’, sono molto vicina all’orgasmo sai?” Marco si zittì, ma quella pressione scrotale gli creava qualche problema, finché zia iniziò a gemere “Oh sì! Godo! La tua zietta sta godendo tesoro! Resisti ancora un pochino . . . ooooooh sììì vengo, vengoooo” Zia aveva perso il lume della ragione e godeva senza freni inibitori, Marco la teneva stretta per i fianchi, il culone di zia era tutto schiacciato sul pube di Marco che era visibilmente sudato e affaticato; ora zia, appagata e soddisfatta di essersi scopata il nipotino, si rendeva ancor più generosa “Che meraviglia questo pistolone nipotino mio, adesso tocca a te giungere al meritato orgasmo . . . avanti prendi in mano le tettone di zia e possiedila fino al piacere“
    Marco un po’ titubante staccò le mani dai suoi fianchi e si piegò in avanti col busto per andare ad abbracciare le tettone di zia che, essendo alla pecorina, ballonzolavano sospese nel vuoto, le prese in mano e zia iniziò ad incitarlo “Dai Marco, ora scopa la tua zietta, avanti spingilo tutto dentro la figa di zia!” Marco iniziò a muoversi di bacino, ma avendo il corpo tutto riverso sulla schiena di zia per afferrarle le tette, la spinta del bacino non era poderosa, avrebbe dovuto salirle in groppa ma peccava d’inesperienza ovviamente, però iniziò comunque a sbatterla avanti e indietro ma oramai aveva resistito anche oltre le sue possibilità e così in pochi secondi perse il controllo dei sensi e venne. Zia lo incitava
    “Sì, sbatti più forte, oh sì, che bello stallone che ho per nipote!”
    Poi mentre lui veniva “Sì sì, vieni tesoro vieni, non preoccuparti, vienimi dentro che prendo la pillola, godi tesoro godi!” Marco ricordo che scaricò con violenza il suo orgasmo, sbatteva forte la zia stringendola ora per i fianchi. Il pene esausto si ritirò e lui si staccò dal culo di zia, lei si girò su se stessa e glielo riprese in bocca masturbandolo e leccandoglielo tutto quindi lasciò il pene di Marco e guardandolo negli occhi “Allora ti è piaciuto il mio regalo per la tua maggiore età?” Zia aveva un sorriso provocante e malizioso, Marco le sorrise disteso e appagato per quella scopata così la zia non perse tempo “Marco, da zia ma soprattutto da donna, ti dico che hai un bel pistolone ma sei giovane, devi ancora farti molta esperienza, se lo vorrai zia ti potrà insegnare tante cose per farti diventare un vero uomo . . . fra pochi giorni tornerete a casa tu e tua sorella per cui potremmo sfruttare questo poco tempo che ci resta“ Zia qui si dimostrava proprio una porca senza ritegno, aveva deciso che quel suo nipotino giovane e di belle speranze poteva diventare il suo strumento di piacere ed allo stesso tempo pure a lui poteva essere utile avere a propria disposizione una tardona che gli facesse da nave scuola e così gli fece questa proposta indecente! A quel punto mi dileguai ma compresi che non si era ancora giunti all’epilogo ma anzi eravamo solo all’inizio. Avevo assolutamente bisogno di parlare con Marco per fargli capire che ciò che stava facendo non era una cosa giusta da fare, di smetterla e di non farsi più coinvolgere da questa zoccola di zia, ma come fare? Inoltre avevo oramai chiaro che zia era una vera adultera in quanto la precedente volta che l’avevo beccata in flagrante quell’uomo non era certamente Marco, molto probabilmente il cognato ma comunque un altro uomo! Così mi misi a pensare a come fare a parlare con mio fratello senza scatenare reazioni pericolose ad alto rischio scandalo familiare . . . chissà cosa sarebbe accaduto se i miei lo avessero saputo, era un segreto davvero pesante da portarsi dentro. Ma, come nelle migliori storie di spionaggio la realtà supera sempre la più fervida delle immaginazioni e così quegli ultimi giorni a casa degli zii mi riservarono ancora nuove sorprese a luci rosse.
     
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