Racconti incestuosi: L'occasione 1

Genere incesto

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    L'occasione 1 - Genere incesto



    I miei racconti si riferiscono a vicende realmente accadute ed in particolare narrano dell'amore tra me e le mie sorelle più piccole.

    Abbiamo iniziato a sperimentare i nostri giochi proibiti quando io avevo 13 anni e loro (più piccole di me di un'anno e mezzo e 3 anni) ne avevano rispettivamente 11 e mezzo e 10, ma da allora è stato un continuo che si è mantenuto (seppur con alterne vicende) vivo nel tempo. Oggi siamo tutti e 3 sposati, io ho 39 anni, la più grande delle due (che si chiama Antonella) ne ha 37 e mezzo e la più piccola (Giovanna) quindi ne ha 36.
    Non è possibile riassumere tutte le nostre vicende, per cui ne rispolvererò solo alcune, per le quali nutro dei ricordi speciali.
    In particolare le code di cui parlerò ora si riferiscono all'autunno del 1989, al mio primo anno di Università.
    Quella mattina ero uscito di casa prestissimo perchè dovevo seguire diversi corsi, ma mi ero svegliato con una gran voglia di sesso che però non avevo potuto soddisfare proprio per via dei corsi che iniziavano alle 8.00.
    Mi resi conto però che tutti i miei sforzi di prestare attenzione a quanto i professori dicevano era inutile, avevo ben altro per la testa e il mio corpo reclamava a gran voce delle voglie che avrei dovuto soddisfare quanto prima. Sapevo che a casa c'era Giovanna da sola, perchè aveva mollato le superiori, mentre mia sorella Antonella era a scuola e i miei a lavorare.
    Tornai quindi con il cuore in gola dalla voglia e un dolore lancinante al bassoventre, che ormai era oscenamente gonfio. Tornai a casa che erano quasi le 10, trovai mia sorella intenta a fare le faccende di casa e lei si sorprese che fossi tornato prima. Parlottammo un pò e poi andai in camera a darmi una "risistemata". Mi cambiai in fretta e furia ma per quanto cercassi di fare in fretta il mio cazzo reclamava a gran voce la voglia di sfogarsi. Mi misi in tuta e ritornai da Giovanna che era alle prese con la cucina. Quella mattina aveva anche lei la tuta ma sotto aveva un body da ginnastica che faceva capolino dalla felpa sblusata. Da premettere che fisicamente Giovanna è abbondante nelle forme, non grassissima ma di sicuro non uno stecchino, per cui ha sempre avuto il pallino delle diete e della palestra. All'epoca io avevo 19 anni e lei 16, lei era corpulenta, aveva una quinta abbondante di seno, cosce grosse e fianchi larghi ma a me quelle forme facevano impazzire allora come oggi. Non amo le donne anoressiche, anzi dirò che la pancetta in una donna mi da tanto quell'aria da porca
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    che mi scatena una libidine e una voglia di scopare pazzesca. Giovanna è mora, occhi castani, bocca carnosa e all'epoca aveva i capelli mossi che le arrivavano alle spalle. Non era un bel periodo fra me e lei, vuoi perchè non mi andava che lasciasse le superiori, vuoi perchè in quel periodo frequentava un tipo rozzo ed ignorante. In verità la cosa che più di tutte mi dava fastidio era che quando lei stava con un ragazzo gli era fedele, per cui i nostri momenti piccanti se ne andavano al quel paese. Ma quella mattina la mia voglia non avrebbe mai conosciuto ostacoli, per cui iniziai la mia opera di seduzione e di convincimento. Mi avvicinai a lei alle spalle con il pretesto di sistemarle la felpa che le scendeva su di una spalla e nel farlo mi poggiai con il cazzo completamente duro ed in erezione, sul suo grosso culo facendole percepire sia le dimensioni che lo "stato". Mi si scostò da sotto con un gesto violento misto a stizza e nel farlo le si riscompose la felpa. La risistemai, senza questa volta poggiarmi a lei con il cazzo, e nel farlo iniziai a massaggiarle delicatamente le spalle, commentando sul fatto di quanto fosse tesa e avesse bisogno di un massaggio. Lei faceva finta di nulla e mi lasciava fare, ma sapevo benissimo che se mi fossi esposto troppo mi avrebbe nuovamente scacciato.
    Allora massaggiavo con delicatezza e giocavo in modo da farla rilassare e nel frattempo anche un pò eccitare. Sapevo che il collo, le spalle erano zone particolarmente sensibili per lei e continuai così per un pò, giusto per farla sciogliere ben bene. Ci lavorai parecchio e lei si rilassò tanto, al punto che smise di fare quel che faceva e se ne stava immobile a godersi quelle coccole. Ormai era fatta, ne ero sicuro, per cui iniziai a lasciar scorrere le mani anche altrove, lasciandole cadere sui fianchi a raggiungere i glutei o a sfiorare i seni senza mai toccarli. Lei immobile mi lasciava fare per cui osai ancora di più e mi riappoggiai col cazzo nuovamente sul suo bel culone. Lei mi lasciò fare e si godeva la pressione che il mio cazzo faceva fra i suoi glutei. Il respiri di entrambi si facevano più pesanti mentre le mani iniziarono a viaggiare alla ricerca del piacere e non più del relax. Iniziai ad accarezzarle il seno e lei lasciò correre, quindi mi appoggiai ancora meglio a lei e iniziai a baciarle il collo e l'orecchio. Ormai era partita, ne ero sicuro per cui la girai verso di me e ci baciammo con passione infinita. Le lingue si intrecciavano e si rincorrevano mentre le labbra traboccavano di voglia e di desiderio. La presi in braccio mentre la baciavo ancora per portarla verso la camera da letto matrimoniale. Tra me e lei c'era sempre stato un rituale, ogni volta che la portavo a letto a quel modo lei faceva finta di resistermi aggrappandosi alla porta, lo fece anche quella volta e come le altre volte io feci in modo che mollasse la presa. La adagiai sul letto e nel mentre feci per sfilarle la parte di sotto della tuta. Lei faceva sempre finta di resistermi ma come sempre mi aiutava a sfilarle di dosso i vestiti. Rimase con il body da ginnastica che all'altezza della fica presentava una evidente macchia di bagnato ed era completamente zuppo dei suoi umori che erano talmente cremosi da "filare" quando ci appoggiavo sopra le dita. Le sganciai i ferretti del body e le liberai completamente la fica che mi si presentò meravigliosamente pelosa e bagnata all'inverosimile. Mi ci tuffai sopra con la bocca e me la riempii di quel gusto dolce salato della sua eccitazione. La lingua si muoveva come un'ossessa, esplorandola in lungo e in largo, mentre lei ormai preda del piacere più gratificante, mi spingeva con le mani per farsela leccare meglio. Mi ci teneva stretto sopra allargando le cosce in maniera oscena. La sua fica si apriva sotto la mia bocca, mentre la mia lingua ne prosciugavano con avidità ogni goccia di nettare.
    Mi scostò un pò di lato, si tolse il body ed il reggiseno restando completamente nuda, si sistemò alla pecorina, inarcando il culo e mostrandomi la sua fica vogliosa e mi disse con voce arrapata: "CHIAVAMI! SFONDAMELA TUTTA!"
    Quelle parole risuonarono nella mia testa come il più potente degli afrodisiaci, mi liberai dei vestiti ed in un lampo lasciai scorrere il mio cazzo in quella fica che era un lago. Scivolava dentro che era un piacere, ormai la sua fica era già ampiamente sfondata, merito mio e degli altri ragazzi che se l'erano già chiavata. Non l'avevo sverginata io, ma non avevo mai saputo chi fosse stato, fatto sta che aveva perso la verginità a 14 anni e da allora mi lasciava scopare nella fica tranquillamente. Zic, zac, slump, slomp, il rumore del cazzo che scivolava e delle palle che sbattevano sul suo culo erano una musica estasiante. Lei godeva come una porca e con una mano si titillava il clitoride, mentre io la scuotevo con le mani sui fianchi, tirandola avanti e indietro per farle affondare il cazzo sempre più dentro. Dopo poco emise un gemito più forte degli altri ed io sentii chiaramente le contrazioni della sua fica sul cazzo, mentre un liquido caldo lo avvolgeva per intero. Aveva avuto il primo orgasmo della scopata. Si lasciò cadere sul letto mentre io mi spostai per darle modo di sistemarsi meglio. La rigirai pancia all'aria e iniziai a baciarle i seni per poi salire verso la bocca e slinguarla avidamente. Ci ribaciammo con passione nuovamente e nel farlo lei spalancò le cosce in modo che potessi infilargielo dentro nuovamente.
    Così feci, e mentre continuavo a baciarla glielo piantai nella fica con violenza, tanto da sentirla mugugnare e da beccarmi un morsicotto sulle labbra.
    Iniziammo nuovamente a chiavare ed era un piacere vedere quelle tettone che si muovevano ogni volta che io la sbattevo. Prendemmo il ritmo, ero arrapato da morire e avevo voglia anche io di venire, la vedevo con gli occhi impregnati di piacere, la bocca spalancata e la sentivo godere come una pazza, mentre si toccava le tette. Mi guardava e mi incitava, mi insultava, mi sfidava insomma voleva che la trombassi come una troia ed io la accontentai in pieno. Mi strinse le cosce dietro la schiena ed il culo, intrecciandomi a lei ed io le chiesi di cambiare posizione perchè avrei avuto difficoltà a controllare il mio orgasmo. Mi disse con voce ferma: "Prendo la pillola da 2 mesi, voglio che mi sborri dentro!" Fu come se qualcuno mi suonasse la carica, iniziai a scopare ancora con più decisione ed intensità. Alla fine le sborrai copiosamente nella fica inondandola di tutto il mio succo. Mi accasciai su di lei, ma continuai a muovermi, anche seppure lentamente, ma nn smisi di chiavarla, nonostante l'orgasmo me lo avesse fatto ammosciare discretamente. La voglia era ancora tanta e glielo dissi apertamente. Anche lei dal canto suo mi confessò di avere ancora vogia e allora mi fece spostare, mi fece stendere e con la fica ancora grondate della mia sborra mi si piazzò sopra per il più porco dei 69. Iniziò a farmi un pompino e mi incitò a leccargliela. Aveva la fica sbrodolante di umori e sborra. Mi feci coraggio e iniziai a leccargliela. Sentivo il sapore della sborra mescolato a quello dei suoi umori e una nuova eccitazione iniziò a farsi largo dentro di me.

    Continua
     
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