Racconto erotico: Coraggio nel buio

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    Racconto erotico: Coraggio nel buio



    Nel buio riconobbi subito la mano di Luisa, la mancanza di luce improvvisa, causato dal temporale, mi aveva dato il coraggio di accarezzarle le guance, i capelli e avvicinandomi la baciai .
    Desideravo quella ragazza da sempre, ma il fatto che fosse sposata con una persona che frequentavo, miaveva sempre bloccato psicologicamente, poi, ultimamente avevo visto che il loro rapporto era in grossa crisi e che lei si stava guardando attorno, come a cercare nuovi orrizzonti.
    Negli ultimi giorni mi lanciava sorrisi e sguardi che a mè sembravano inequivocabili,così quella sera alla festa del suo ventinovesimo compleanno, mi ero presentato con un regalo di biancheria intima per provocarla.
    il mio stupore alla notizia che non ci fosse suo marito, veniva celato dalla mia voglia di lei; ovviamente vi erano diverse persone alla festa, rimasi a aspettare il momento giusto per poterle parlare e la mancanza di luce ci colse proprio mentre stavo discutendo con lei in un angolo della sala.
    Il bacio che le diedi era alettricità pura, la sua risposta fù altrettanto carica, le nostre lingue si incrociarono e si scontrarono come la cosa più importante del mondo.
    Misi una mano sul suo seno e sentii il suo cuore che batteva all'impazzata.
    mi staccai da lei subito per paura che tornasse la luce e le dissi in un orecchio
    "Ti voglio"poi, visto che la luce non tornava accendemmo delle candele.
    Verso le undici della sera, gli invitati cominciarono a salutare, lei mi fece un cenno per farmi capire che dovevo restare, io allora mi avvicinai e facendo finta di salutarla le dissi
    "faccio finta di andare in bagno, poi non scendo ti aspetto di sopra"
    lei sorrise mi diede un bacio sulla guancia e si girò verso gli altri.
    Corsi di sopra eccitato come un bambino, mi sciacquai la faccia, mi ricomposi, feci passare dell'acqua fredda sui polsi per calmarmi, e attesi.
    La luce non tornava sentii sbattere le porte diverse volte, poi, i suoi passi su per le scale, li avrei riconosciuti tra migliaia .
    La candela le illuminava a stento il viso, ma io sapevo quanto era bella e desiderabile: come arrivò a mè io soffiai sulla candela, la attirai a me e cominciai a cercare il suo corpo.
    Le mie mani erano impazzite, la toccavono dappertutto, il mio corpo si era attaccato al suo, sentivo i suoi seni, così pieni, i suoi fianchi,così torniti, le mie mani cercavano le sue fantastiche natiche, stringendole sentivo quanto fossero ancora sode, la voglia cresceva, i suoi gemiti ai miei tocchi facevano il resto, sentivo il mio cazzo durissimo, l'effetto di quella situazione mi aveva eccitato tantissimo, le mie mani cercarono la fine della gonna e salirono sotto a
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    cercare il miele.
    Lei che inizialmente aveva seguito passiva i miei turbamenti, adesso rispondeva; i suoi baci sul mio collo, le sue mani cominciavano ad esplorare il mio corpo cercando quello che sarebbe diventato il suo piacere.
    Non aveva calze addosso, solo un piccolo slip che proteggeva quello che non poteva essere protetto, spostandolo sentii subito quanto fossse pronta a ricevermi, nel frattempo lei mi aveva spogliato, ero rimasto solo con la camicia aperta e i czalzoni abbassati, preso dalla passione la tirai su, le feci mettere le gambe attorno ai miei fianchi e cominciai a spingermi dentro quella splendida ragazza.
    La sua fica era bagnatissima ma sentivo lo stesso le sue pareti vaginali avvolgermi, quella senzazione mi stravolgeva ancora di più, sentivo le mie vene pulsare su quella calde carne, i suoi gemiti erano andrenalina pura per la mia eccitazione, le mie mani sul culo, la tenevanp forte, sentivo il suo bacino che mi spingeva a cercarla nel profondo, era una scopata magnifica, una cavalcata sessuale.
    Durò dieci minuti ma furono 10 minuti di puro erotismo, al buio, i nostri corpi si cercavono con bramosia, i baci erano infuocati, i corpi sudati: ci esploravamo per la prima volta e tutto questo senza vederci.
    La luce non tornava e l'immaginazione prendeva il sopravvento, pensavo a Luisa lì con le gambe aperte con il mio cazzo dentro e pensavo a come avrei voluto averla, i miei pensieri erano in tempesta, le vibrazioni che emanava il suo corpo, quella figa così stretta erano un continuo ricaricarmi di energia; scoprivo una vitalità nuova, ogni volta che sentivo che stavo per venire, come per incanto riuscivo a rallentare e poi, a riprendere, un mio dito cercò il suo orefizio e piano si incuneò dentro di lei,l a stavo scopando come nei miei più estremi desideri.
    Sentivo luisa godere, era completamente andata, stava scaricando le sue voglie inespressee, io continuavo a scoparla, sempre in piedi, la sbattevo contro al muro, non mi interessava altro, solo scoparla fino al massimo delle mie possibilità, stare dentro di lei, riempirla col mio sperma, scaldarle la pancia, sentire il suo corpo affievolorsi sotto il mio incessante assalto.
    Cominciavo a non capire più niente, le gambe cominciavano a cedermi e allora la baciai forte e mi lascia andare, fù im orgasmo senza tempo, non sò quanto durò, sò solo che mi ritrovai per terra ancora dentro di lei e mentre il mio cuore cominciava a tranquillizzarsi, tornò la luce a ricordarmi quanto fosse bella quella splendida creatura...
     
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