Racconto erotico: Amanti

Genere tradimenti

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  1. << THOMAS >>
     
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    Racconto erotico: Amanti



    Ormai anche l’aria che respiro, è piena di te!
    Mi manca l’odore che il tuo corpo emana nel momento della passione più cruenta: le gocce di sudore che imperlano la tua pelle nella nostra battaglia dei sessi.
    Quei vestiti sparsi per terra senza logica, segno di una tempesta violenta del volersi.
    Le lenzuola nere che ami, ci scaldano nel momento della quiete, sono testimoni inerte della guerra psicologica che ogni volta si combatte dentro questa stanza.
    Piccola stanza di una casa nascosta da tutti.
    Scelta difficile quella di seguire le mie pulsioni.
    Avere un’amante è un impegno gravoso, il pericolo di cadere in contraddizione si moltiplica, tempi sbagliati per frasi sbagliate, la sottile linea della falsità si intreccia pericolosamente con la realtà portandoti nel tempo a confondere il sacro dal profano.
    Mezzora…a volte un’ ora: il tempo di possedersi e scaricare tutto il piacere che abbiamo aumentato nel non vederci per giorni, le parole lasciano spazio a sguardi carichi di desiderio, i nostri respiri soffocati seguiti da urla di piacere nel momento dell’apoteosi dei sensi.
    Finalmente mia! Stringere i tuoi seni mentre la mia lingua ritrova il sapore della tua bocca e riconosce il tuo sapore unico, le lingue che si toccano e incrociano i loro umori, i palati sotto assedio vengono esplorati e ferocemente attaccati.
    Mani aperte nella ricerca dei corpi, occhi chiusi per sognare oltre quell’ora rubata.
    Tutto è contro di noi, la logica, la famiglia,il lavoro, il tempo…
    Eppure, quella mezzora diventa il centro del nostro mondo, quel poco tempo diventa un bene inestimabile per cui siamo pronti a combattere alla morte.
    Tutto ci è contro ma noi come dei Donchisciotte combattiamo sperando in un domani che sa di sconfitta.
    Le mani scendono sul tuo sedere turgido: la tua passione per la palestra ti ha mantenuta ragazza nella pelle, solo nel letto mi ricordo di quanto sei donna.
    Il piacere della tua bocca che scende a cercare i miei scarni addominali e continua la sua ricerca seguendo un percorso ormai conosciuto, il tocco della tua lingua sul mio membro mentre la bocca si stringe attorno al glande e furiosamente mi possiede, le mani giocano sapientemente col mio scroto tastano le parti più delicate con movimenti decisi.
    Sai quando fermarti…sai quando ripartire.
    Le mie mani sono sulla tua nuca e seguono il tuo ritmo.
    Sul bordo di quel letto ancora una volta il mio sperma nutre il tuo intestino.
    Il tempo non è interessato ai nostri bisogni, lui imperterrito continua a battere i suoi secondi e a spostare le lancette.
    Ho bisogno di tempo!
    Esausto dall’orgasmo appena avuto, cerco di soddisfare la mia amante con la stessa moneta, una moneta che sa di trentatre denari.
    Come
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    sempre per quella mezzora tutti i problemi si fermano dietro la porta.
    Riconosco il sapore dei suoi umori quando la lingua si appoggia alle sue carnose labbra vaginali.
    Il suo monte di venere viene assalito dalla mia bocca: il suo pertugio si allarga e il suo clitoride impazzisce sotto il mio attacco veloce e deciso come il poco tempo rimasto.
    Le sue mani mimano graffi impossibili da lasciare, la logica esige il suo tributo anche nei momenti più caldi.
    Mi immergo nei suoi effluvi: il silenzio rotto dai gemiti è pari al mio bisogno di sentirla urlare.
    Consumo i pochi minuti rimasti aspettando di sentirla crollare sfinita, il bacino si scaglia contro il mio viso nella ricerca estremo del contatto massimo.
    Trema il tuo corpo come una bomba e l’esplosione che ne segue, è il segnale che il nostro tempo sta per scadere.
    Maledetto tempo!!
    Carezze dolci dopo tanta ferocia.
    Occhi languidi, cuori che tornano a seguire un ritmo regolare, segnale del nostro tempo consumato.
    Il disprezzo del nostro tradimento viene nascosto da quel bacio sensuale che suggella la soddisfazione di quell’incontro.
    Silenti raccogliamo i nostri vestiti e copriamo i nostri sensi di colpa.
    Un ultimo bacio sulla porta, un vento gelido ascolta le nostre parole.
    La promessa di un amore eterno impossibile da mantenere fa da contro altare alle nostre realtà.
    “ Quando mi chiami?”
    “Appena posso”
    I suoi capelli che scivolano sotto le mie mani e si allontanano da me, sono l’ ultimo ricordo.
    Rimango solo nella stanza, guardo le lenzuola disfatte, i nostri odori ancora nell’aria.
    Rivivo quel tempo passato, prendo il cellulare, unico rapporto diretto condivisibile e le scrivo quello che non ho mai avuto il coraggio di dirle;
    - Ti amo.
    Con quelle parole che mi scaldano il cuore, mi avvio alla porta e sfido il mio destino, le gambe tremanti mi confermano quello che già ricordavo.
    Come un attore cambio personaggio.
    Un sorriso triste si dipinge sul mio viso mentre apro la porta di casa.
    La mia famiglia mi accoglie con i suoi pregi e difetti, il calore di un saluto, il sorriso di un figlio, la noia della consuetudine.
    Il tempo della fuga si affievolisce.
    “Domani si torna a lavorare…chissà se mi chiama”
    Una carezza falsa accarezza i capelli di una donna ormai amica…
     
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  2. natoo
     
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    mi piace proprio...........


    htf
     
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  3. b18
     
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    ...... come ti capisco. ok ok.....
     
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2 replies since 8/3/2009, 09:30   3610 views
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