Racconti Erotici: La Macchina in Avaria

Genere Scambio Coppia

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  1. ~ Elis
     
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    Stavo percorrendo un tratto della SA / RC Calabria a bordo del mio fuoristrada, stanco ed assonnato.
    Era quasi l’una di notte ed ero stato fuori per lavoro tutta la giornata.
    Un segnale di avaria nel motore si accende nel quadro dei comandi.
    La cosa mi infastidisce non poco visto che mancavano meno di dieci chilometri alla mia uscita, ma non è opportuno rischiare e quindi decido di fermarmi per verificare se sia soltanto un contatto elettrico oppure un effettivo guasto meccanico.
    Aziono l’indicatore di direzione destro e rallento in vista della prossima piazzola di sosta. Una macchina e già in sosta.
    Meglio - dico. Se avessi necessità potrò chiedere almeno aiuto o apprestarne nel caso ne avesse bisogno l’altro automobilista.
    Mi fermo dietro l’altra autovettura e spengo il motore.
    Sgorgo nell’altra macchina le luci interne accese, pur se la visibilità dell’interno dell’abitacolo è resa difficoltosa dall’appannamento dei vetri.
    Non mi avvicino, per prudenza.
    Ma vengo attratto da uno strano movimento dell’automobile e da mugolii che mi fanno percepire che si tratti di persone appartate a scopare.
    Meglio allontanarmi subito.
    Non si sa mai.
    Il motore non si avvia e dopo alcuni ripetuti tentativi mi ritrovo nella scomoda posizione di non potermi allontanare dal posto.
    Evidentemente vengo notato, perché le luci interne dell’altra macchina si spengono. Seguono alcuni secondi di plausibile tensione, ma nonostante tenti più volte, non riesco a far riavviare il motore.
    Si apre una portiera e scende un signore, un po’ discinto nell’abbigliamento, come chi si è appena frettolosamente rivestito, il quale mi chiede se abbia bisogno di aiuto.
    Gli dico che non vedo alternative ad una richiesta di soccorso stradale.
    E’ un distinto signore sui sessant’anni. A mia volte, per non sembrare scortese, gli chiedo se avevo disturbato o se avesse bisogno di aiuto.
    Tentenna un po’ il capo e mi dice.. – effettivamente, stasera non mi dispiacerebbe - . Rimango un po’ perplesso.
    Lui mi dice - venga a vedere lei stesso –
    E si avvia verso la macchina, una utilitaria e due portiere.
    Apre quella lato guida, alza il sedile e si mette a sedere su quello posteriore, invitandomi ad entrare.
    Mi avvicino e vedo la splendida porca, ultracinquantenne, capelli nerissimi e vestita di sola guepiere e calze velatissime stesa sull’altro sedile rovesciato all’indietro, con le cosce aperte che invitano ad una sublime penetrazione.
    La troia, ammiccandomi di entrare, mi dice – stasera non ce la fa proprio –
    Entro in macchina e mi siedo accanto al puttanone in calore.
    Non sono ancora riuscito a prendere fiato quando sento la mano lasciva della ancor piacente signora scivolare sulla patta dei miei pantaloni e massaggiarmi lentamente il cazzo.
    Con le dita lunghe e affusolate, evidentemente ben avvezze a sbottonare calzoni, mi slaccia la cintura, poi i tre bottoni di sicurezza ed infine inizia a far scendere piano piano la zip. Trattengo il fiato e guardo dietro di me, dove il cornuto, con lo sguardo inebetito comincia a dare evidenti segni di eccitazione.
    In un attimo il cazzo è fuori, svettante come una bandiera.
    Ma è solo un attimo.
    La troia, prima lo circonda con la lingua dando due o tre colpetti sul glande e poi lo fa sparire completamente nella sua avida bocca che inizia una lenta ed inesorabile scopata orale.
    Riesco a stento a trattenere il piacere che sale tumultuoso.
    Sto per sborrarle in bocca quando riesco ad avere un attimo di autocontrollo, spostandola dalla presa morbosa.
    Intanto il porco, da dietro, ha le sue mani dentro il figone di lei aperto e gocciolante e le prastugna il clitoride con un movimento ritmico che la fa ansimare e muovere sinuosamente. Sento che la porca sta per sborrare sulle mani del marito, tanto si agita in un movimento sussultorio che la squassa fino ai capelli, mentre le sue mani stringono il cazzo, trattenendolo sotto la sua lingua che si muove come una saetta sul glande ingrossato dalla eccitazione e rosso come un peperone, pulsante di fremiti che preludono ad una sborrata tumultuosa tra le fauci della zoccola al culmine del piacere.
    Uno, due, tre, quattro forti schizzi e poi un fiume che erutta bollente crema bianca.
    La sorprende la violenza degli schizzi, che le finiscono alcuni in gola altri sui capelli profumati, ma il fiume che le scorre tra le labbra le procura un piacere inaspettato che si insinua tra le sue cosce, facendola gemere in sussulti scomposti che provocano una inondazione delle mani del cornuto, mentre un siiiiii, lungo una eternità le esce dalle labbra che serrano ancora avidamente il mio cazzo, in una leccata sublime mentre ancora le ultime gocce di sborra escono fuori quasi risucchiati dalla avida bocca della insaziabile signora.
    La vedo esausta ed appagata stringere le cosce per trattenere ancora dentro di sé il piacere forte appena provato ed accarezzare il mio cazzo che, piano piano, perde di consistenza. Intanto vedo il porco col suo bel cazzo tra le mani, ormai duro dalla eccitazione, che si alza e lo avvicina al mio, afferrando la troia per i capelli ed infilandoglielo tra le labbra appagate. Forse per non deluderlo o forse per il miracolo di vederlo dritto e duro, la porca lo fa distendere sul sedile posteriore e da quello davanti, accovacciata, comincia a leccare il cazzo del marito.
    Io rimango un po’ così ad osservare, ma un po’ la vista della fellazione orale, un po’ il fantastico culo che mi ritrovo a portata di mano, provocano un sommovimento dei miei sensi e sento rinascere piano piano l’eccitazione.
    Senza che me ne renda conto mi ritrovo con il cazzo già duro.
    La porca, intanto, sollecitata dalle mie mani che le massaggiano il seno grande ed ancora turgido per la sua età, inizia a bagnarsi nuovamente ed allarga a poco a poco le gambe, mugolando di piacere mentre annaspa sul cazzo del marito ormai in fiamme. Le mie mani le ravanano la figa ancora gocciolante.
    Le infilo prima uno, poi due, poi tre dita.
    Lei sobbalza sulla mia mano e mi concede il suo piacere che cola lento ed inesorabile, facendola aprire come un antro omerico.
    Il mio cazzo è nuovamente turgido ed infuocato.
    Il piacere mi sale alla testa.
    Mi metto dietro di lei, punto il cazzo contro la sua figa allargata ed, a pecorina, la infilo ripetutamente assestandole secchi colpi di reni che la trafiggono fin dentro l’anima.
    Le sfuggono grida di piacere, soffocate dal cazzo che tiene in bocca e gliela riempie tutta.
    Il porco frattanto ansima e mi incita di spaccarla in due a colpi di cazzo.
    Sento la figa della troia contorcersi, il piacere salire dentro il suo utero sconvolto dalla mia enorme mischia che la penetra e la riempie tutta.
    Gode come una puttana a ripetizione, le sue contrazioni si susseguono, senza soluzione di continuità.
    Un urlo di piacere continuo, forte, inesorabile.
    Il cazzo mi sta per esplodere nuovamente, risucchiato dal piacere inarrestabile della porca. Sento, intanto, il cornuto annaspare, urlare il piacere e schizzare lenti fiotti tra le labbra della troia che continua a leccare e godere.
    Sono allo spasimo.
    Sborro rantolando, infittendo i colpi di cazzo ed urlando oscenità alla porcina che si concede un ultimo infinito orgasmo e poi cede accasciandosi tra le cosce del marito.
    Io mi accascio dietro di lei, tenendole ancora per qualche minuto il cazzo che andava inesorabilmente scosciandosi e ritraendosi dentro la figa allagata di sborra ancora calda. Passò mezzora prima che riuscissimo a ricomporci e rivestirci.
    Entrambi felici mi ringraziarono.
    Mi rimisi in macchina e questa incredibilmente riparti a primo colpo.
    Non ci scambiammo i numeri di telefono.
    Mi sarebbe bastato fare attenzione alle piazzole di sosta, la notte rientrando a casa per dare ancora una stupenda emozione.
     
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    oh my god O.O sti racconti sempre coi sessant'enni, ma perchè? o.o""" xD
     
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1 replies since 14/11/2008, 19:02   4546 views
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